Il villaggio di Soussun, posto in una incantevole conca, si trova a 1951 mt.
Antico villaggio Walser risalente al ‘500, è una testimonianza del passaggio dei Walser in Val d’Ayas.
Chi sono i Walser?
I Walser sono una popolazione germanica che nel Medioevo colonizzò le terre intorno al massiccio del Monte Rosa, creando degli insediamenti in Valle d’Aosta e nelle terre piemontesi, oltre a delle comunità nelle regioni alpine. Il nome di questa popolazione sta proprio ad indicare la provenienza: Walser è la contrazione di Walliser, ovvero Vallesiano, lo svizzero Canton Vallese.
Una cosa che stupisce molto è la loro lingua: definiscono la loro parlata Titsch, Töitschu o Titzschu, termini imparentati con il tedesco standard Deutsch. In una terra dalle tradizioni francoprovenzali come la Valle d’Aosta, è buffo udire ancora oggi le genti locali parlare tra di loro dei dialetti di origine tedesca.
gli stadel
Un altro elemento interessante sono la particolarità delle case walser, chiamate stadel o rascard.
Gli stadel erano composti da una parte inferiore in pietra, adibita un tempo a cantina e stalla accanto alla quale vi era la Wohngade, la zona abitativa riscaldata in inverno dal calore del bestiame. La parte superiore, impiegata come granaio, veniva ricavata da tronchi di legno squadrati e scortecciati, incastrati alle estremità. Le due porzioni venivano separate dai tipici funghi, strutture in legno e pietra che allontanavano i roditori e l’umidità dai preziosi cereali.
l’abito walser
Una delle cose di cui vanno particolarmente fieri gli abitanti locali è il loro abito walser, che indossano durante tutte le ricorrenze più importanti. Il costume è di colore rosso scarlatto composto dalla gonna lunga, il corpetto impreziosito da galloni dorati, la camicetta con preziosi merletti, il grembiule nero contenente bellissimi pizzi e ricami e la pettorina di velluto nero ricamata con fili dorati o colorati.
L’abito è completato da una giacca corta e una cuffia, creata in filigrana d’oro e abbellita da ricami, nastri e pietre.
Per ammirare appieno le particolarità dei villaggi Walser è possibile visitare l’Ecomuseo Walser di Gressoney La Trinité, dove è possibile immergersi a 360 gradi nella cultura walser.
Come arrivare a Soussun?
Ci sono diversi sentieri per arrivare alla località di Soussun. Uno di questi, che ho intrapreso diverse volte, è quello che parte da Le Frachey, un paesino tra Champoluc e Saint Jacques. E’ relativamente poco frequentato e conosciuto e consente una via alternativa di salita per le altre mete collocate sul Monte Crest.
Il sentiero da seguire è il numero 10, segnalato da frecce gialle e segnaletiche sempre dello stesso colore. la durata dell’escursione è indicata di 1.20 ora, se ben allenati ce ne metterete la metà.
Subito dopo avere superato il paese di Champoluc, a pochi metri dalla località di La Frachey in corrispondenza dell’hotel ristorante “La stella alpina”, troverete una piccola chiesetta, accanto c’è un piccolo sentiero con due segnaletiche di colore giallo che stanno ad indicare il percorso per Soussun e Alpe Saler, entrambe indicate col numero 10.
Il sentiero in cui ci addentreremo, è tutto in salita. Attraversato un ponticello di legno, si sale ripidamente nel bosco, seguendo varie curve. Si esce dal bosco dopo la faticosa salita, e proseguiamo per un piccolo sentiero accanto ad un grande e verde pascolo; si arriva davanti un antico forno e si esce al centro del villaggio, accanto alla fontana.
Come arrivare a Soussun dal Crest
Arrivare a Soussun dal Monte Crest è molto semplice. E’ infatti sufficiente prendere la strada carrozzabile che parte a sinistra dell’arrivo della funivia al Crest: il percorso richiede meno di quaranta minuti, soste comprese, e si svolge completamente nei magnifici boschi di questo monte.
Come arrivare a Soussun da Resy
A Soussun ci si può arrivare anche da Resy, percorrendo un facile sentiero quasi tutto in piano in circa quaranta minuti. Il sentiero si snoda nei boschi e l’ultimo pezzo di circa 1 km passa attraverso la carrozzabile e le piste da sci.
Il piccolo villaggio di Soussun
Il piccolo Villaggio di Soussun è molto simile a Mascognaz. Piccolo e pittoresco ha ancora delle testimonianze della cultura Walser. Difatti il suo nome sta ad indicare il vocabolo tedesco Salz, “sale”: infatti nel 1771 il paese veniva chiamato “A’Soussun”, ovvero “Luogo dove si succhia il sale”.
Una leggenda vorrebbe invece la nascita del piccolo paese ad un evento, a dir poco, singolare: l’antico proprietario di quelle terre, in procinto di morire di inedia, arrivò a cederle in cambio di un solo bue. Così, i fortunati proprietari della bestia poterono salire dal fondovalle e creare un nuovo abitato.
l’antico mulino, il forno e la cappella
Soussun è stato abitato stabilmente fino alla prima metà degli anni ’50 e diverse strutture sono ancora in buono stato di conservazione: il forno, il mulino, la cappella dedicata alla Madonna del Carmine e appunto i caratteristici “rascard”.
Alla fine della curva, sulla sinistra del pianoro erboso, troviamo il piccolo mulino di proprietà comunale che porta sull’architrave la data “1601”. Il mulino funzionava in modo semplice ma ingegnoso: i chicchi scendevano nella tramoggia di legno, mentre la ruota di legno colpita dall’acqua muoveva la pesante macina di pietra. Quest’ultima girava a sua volta su una seconda macina fissa, ricavando la farina che veniva raccolta in sacchi. Questo mulino era prezioso per l’antica popolazione walser di queste zone, poiché Soussun era abitato stabilmente tutto l’anno e pertanto doveva rendersi autosufficiente.
Questo paesino ospita anche una piccola e bellissima cappella, dedicata a Nostra Signora del Monte Carmelo, nascosta tra due rascard di tipo medievale (forse risalenti al secolo XV). Fu costruita nel 1838 e consacrata l’anno successivo. Vi è poi un altro rascard di impianto seicento- settecentesco ed una casa del XIX secolo. Si sospetta la presenza di un forno comunitario, risalente al XIX secolo.
Attualmente Soussun ospita anche un hotel/ristorante, lo “Stadel Soussun”.