Ci troviamo nell’Agro Falisco, nel cuore dell’Alto Lazio, tra Roma e la Tuscia Viterbese. Ed è proprio in questo territorio fatto di strade antiche romane, piccoli borghi sospesi e una natura selvaggia e rigogliosa che ci incammineremo.
In cammino per la terra: agricoltura e beni comuni
Sono insieme ad un gruppo di una trentina di camminatori, di diverse età, provenienti da diverse parti d’Italia.
Il nostro cammino parte da Orte, centro della valle del Tevere. Ci aspettano 76 km assieme a delle guide del territorio e gli organizzatori di questo evento.
PRIMA TAPPA: DA ORTE A CORCHIANO || 23 KM || +461 M – 314 M
L’appuntamento, per iniziare questo cammino tutti assieme, è alla stazione di Orte, dove ad accoglierci ci sono i volontari dell’Associazione Orte Green Way e del Bio Distretto Via Amerina e Forre. Un po’ di presentazioni, di preparazioni e l’augurio di buon cammino da parte del vicesindaco di Orte, Antonella Claudiani.
Così cominciano i nostri primi passi verso la prima tappa di oggi, guidati dalla nostra guida ambientale escursionistica e turistica Fabiana Poleggi, esperta di botanica e storia, che ci farà immergere in questo mondo storico-naturalistico fatto di torri, boschi di lecci e roverelle, strade antiche, borghi sospesi e tanto altro che scopriremo attraverso i nostri passi.
La prima tappa di oggi è alla Torre di Bofo, si tratta di una costruzione a carattere difensivo, molto spesso delimitate da fossati, che venivano edificate lungo le vie di accesso alle città con la funzione di controllo e segnalazioni di eventuali minacce. Il modo in cui la vegetazione l’abbraccia sembra quasi poetico, è l’immagine di come natura e storia si uniscono.
Continuiamo il nostro percorso in boschi di lecci e querce roverelle, calpestando tappeti di foglie secche circondati da ciclamini che ci danno il benvenuto nella stagione autunnale. Arriviamo dopo diversi km all’Agriturismo Bio Bagnolese a Castel Bagnolo, dove incontriamo Elisabetta e Barbara Vitali (proprietarie dell’Agriturismo) che ci danno il benvenuto.
Dopo una breve pausa, continuiamo il cammino che ci porterà al nostro primo borgo sospeso: Gallese. Il nome deriva dalla loro tipica costruzione, ovvero che sono arroccati su rupi di tufo e attraversati da forre, gole ricoperte di vegetazione e torrenti, per garantire la loro difendibilità.
Qui ci fermiamo anche per la nostra pausa pranzo, dove ad accoglierci ci saranno: il sindaco di Gallese, Alberto del Bio distretto della Via Amerina e Forre e Claudia Cupidi della Fattoria Cupidi, fattoria didattica e allevamento di uova biologiche, difatti il pranzo era composto da un panino con all’interno una buonissima frittata di ortiche e uova biologiche.
Dopo esserci rifocillati e ricaricato le energie, proseguiamo per la Chiesa di San Famiano e successivamente verso Corchiano, meta della nostra prima tappa, incrociando finalmente le vie cave. Le vie cave costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca che collega vari insediamenti e necropoli, sviluppandosi prevalentemente in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo, a tratti alte oltre i venti metri. Queste caratteristiche costituivano anche un efficace sistema di difesa contro possibili invasori.
Tra i rami intravediamo un altro dei nostri borghi sospesi: Corchiano, se non fine tappa di oggi.
Ad ogni fine tappa sono stata ospite dell’Agriturismo Le forre del Treja, con la loro cucina contadina fatta di piatti semplici e dai sapori genuini. Ve lo consiglio per chi vive nella grande città e vuole sfuggire dl caos anche solo per un weekend 😊
SECONDA TAPPA: DA CORCHIANO A NEPI || 21 KM || + 356 M -374 M
Cominciamo questa seconda tappa con dolcezza, grazie alle creme spalmabili ‘Nativa’ dell’Azienda Agricola Piergentili 😋e subito in cammino, carichi e curiosi delle scoperte di oggi. Ad aprirci la strada c’è Emanuele di “Esplora Tuscia“, nonché geologo che ci spiegherà un sacco di cose inerenti alla geologia di questi luoghi che stiamo visitando. Prima tappa: Faleri Novi, sorta interamente in stile romano a pochi chilometri dove venne rasa al suolo dall’Impero Romano l’antica capitale falisca Faleri. Da qui passava l’antica Via Amerina, importante via di comunicazione per scambi commerciali fra le varie città romane. Difatti in questa tappa cammineremo proprio sulla Via Amerina, scoprendo una delle più grandi necropoli del territorio e intravedendo fossili nascosti al suolo.
Insieme al signor Gigi, io e altri escursionisti decidiamo di intraprendere, per un pezzo, un sentiero alternativo. Fatto di ripide discese e inerpicandoci su sentieri ripidi scoprendo piccole perle nascoste fatte di cascate e torrenti. Raggiunto nuovamente il resto del gruppo ci incamminiamo verso Castel Sant’Elia dove ci sarà la nostra pausa pranzo…Evvivaaaa! 😋Il nostro riposo-ristoro avviene presso il Santuario Maria SS. “ad Rupes” e qui ci aspetta il buffet di Gastromania, buonissime lasagne allo zafferano 😋questo luogo è semplicemente stupendo, un Santuario arroccato come uno dei nostri borghi sospesi, circondato da una delle forre più rappresentative, la Valle Suppentonia.
Gli ultimi chilometri avvengono all’ombra all’interno di un bosco e ad avvisare che manca poco all’arrivo è nuovamente lo scorcio dove vediamo il nostro borgo arroccato. Meta di quest’oggi: Nepi, bellissimo borgo circondato da mura.
TERZA TAPPA: DA NEPI A CALCATA || 17 KM || +270 M -300 M
Usciti da Nepi questa tappa ti trasporta immediatamente in un luogo dove natura e opera umana si fondono: nel Cavone, una delle vie cave. Abbiamo percorso questo pezzo in silenzio, lasciando che il silenzio e i suoni della natura ci accogliessero, lasciandoci immergere in un luogo pazzesco. Dall’essere inebriati dal silenzio del bosco, eccoci ad essere accolti dalla bellezza del rumore dell’acqua. Ci troviamo vicino allo stabilimento dell’acqua di Nepi e qui si trovano le cascate dei sette frati. Qui l’acqua è sulfurea e ce ne accorgiamo dall’odore di zolfo proveniente dalle acque. Nonché, all’esterno del boschetto, sono presenti due fontane: uno in cui esce l’acqua naturale di Nepi e nell’altra acqua gassata sulfurea, da un sapore decisamente particolare.
Lasciando ufficialmente la Via Amerina, entriamo nel Parco Valle del Treja, dove ci sono le cascate di Monte Gelato e la mola di Monte Gelato che visiteremo assieme a Teresa, guida ambientale escursionistica del territorio che ci accompagnerà fino a Calcata. All’interno di questo parco avviene anche la nostra squisita pausa pranzo 😋 il motivo che ci fa andare avanti anche quando siamo stanchi!
Il complesso di Monte Gelato è frequentato dall’uomo fin dall’età preistorica e conserva tracce dei molteplici insediamenti: dai resti di una villa romana del I secolo a.C., all’insediamento agricolo dell’VIII secolo d.C., al mulino ad acqua realizzato nell’800 e rimasto attivo fino agli anni ’60.
Da qui, in una natura incontaminata, arriviamo alla Necropoli del Cavone e prima di entrare nel successivo borgo di questo cammino, visitiamo la Grotta Sonora, un bellissimo luogo dove poter ascoltare il proprio Io attraverso la melodia musicale di strumenti costruiti a mano da una coppia di ragazzi.
Anche per questo borgo c’è un bellissimo scorcio dove poterlo ammirare arroccato, imponente sulla sua rupe di tufo: Calcata.
QUARTA TAPPA: DA CALCATA A CIVITA DI CASTELLANA || 18 KM || +347 M -373 M
Quarta, se non ultima, tappa di questo cammino tra natura e borghi sospesi. Da Calcata raggiungiamo Faleria, dove incontriamo il sindaco e la Pro Loco che ci mostreranno e decanteranno il borghetto in questione. Tramite un boschetto accanto ad una delle magnifiche forre del territorio, la nostra guida Fabiana ci mostrerà e illustrerà la flora del posto e Maurizio la storia che la riguarda.
Dopo una ripida salita arriviamo al Castel Foiano, si tratta di un villaggio fortificato, abitato già in epoca preromana e rioccupato nel Medioevo durante le invasioni barbariche, abbandonato poi in epoca moderna perché lontano da importanti vie di comunicazione. Qui avviene la nostra pausa pranzo, yiuppiiiiii!!! 😋 offerta dalla Pro Loco di Faleria, con formaggi tipici del luogo.
Per me, purtroppo, è ora di andare. Ho il treno prenotato alle 16.00 da Orte e qui è il luogo dove possono venire a recuperarmi per portarmi in stazione.
Il resto del gruppo proseguirà per i restanti chilometri fino a Civita di Castellana, tappa finale di questo cammino.
Informazioni sui sentieri dell’Agro Falisco
Potete trovare tutte le informazioni per percorrere questi sentieri a questi link:
Percorsi Natura, trovate diversi itinerari, di diversa difficoltà e lunghezza
Eventi autunno/inverno, trovate tutti gli eventi guidati ed esperienze
Inoltre, per rimanere aggiornati basta seguire le loro pagine social.
Emozioni tra natura e borghi sospesi
Nel territorio dell’Agro Falisco ho fatto numerose scoperte.
Vi ho parlato di necropoli, di vie cave, di strade romane, di popoli antichi…Ma ora parlerò della scoperta del cammino di gruppo.
Come ben sapete, per chi mi segue da sempre, o anche da poco, io ho cominciato a camminare tre anni fa, circa, e l’ho fatto in solitaria. Quel camminare da sola mi dava così tanto, ma così tanto, che non ne potevo più fare a meno. Ho sempre tenuto il camminare una cosa mia, privata, meditativa, emozionale, un rapporto con me stessa così stretto che nessuno poteva intromettersi. Eppure capita che accetti di incamminarti con un gruppo numeroso, accetti di conoscerti sotto un altro aspetto, accetti di condividere il camminare con degli estranei, estranei che molto presto diventeranno amici. Accetto che questa volta sarà diverso.
Camminare con un gruppo è qualcosa di completamente diverso dal camminare in solitaria. Nessun pensiero meditativo, nessuna poesia, niente silenzio, anzi, di sottofondo un continuo vociare.
Eppure, nella continua ricerca di bellezza e poesia attorno a me, mi metto in ascolto. Non del silenzio, questa volta, ma di numerosi battiti di cuore che palpitano a ritmi differenti, di storie belle, di forza, di resilienza, di coraggio e di paure. Raccolgo storie di vita, accolgo dubbi e paure di chi quella vita la vuole cambiare e di chi non la cambierebbe per nulla al mondo. Scopro nel dialogo la bellezza del confronto e del conforto. Di sentirsi d’aiuto con la propria storia di rinascita e di trarre spunti per migliorare.
Vi guardo, vi ascolto e un pensiero mi scuote: sarebbe stato belle foste stato un mio gruppo di cammino. E per quanto spaventoso, a volte, mi sembra questa scelta, questa esperienza mi ha mostrato una faccia della medaglia che ancora facevo fatica ad accettare nella mia vita: quella della condivisione, quella di far entrare estranei nel privato dei miei cammini e riscoprirci amici. Scoprire che i nostri cuori battono a ritmi differenti, ma i passi battono all’unisono.
Buen Camino Camminatori, che sia in solitaria o in compagnia 🥰
In cammino per la terra dell’Agro Falisco
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- La Via del Mare del Cammino del Salento
- Cammino del Salento: a piedi verso Santa Maria di Leuca
I 10 comandamenti (più uno) del buon camminatore
- Fermarti quando il tuo corpo e la tua mente lo necessitano.
- Riprendere fiato dopo una lunga salita.
- Seguire il proprio ritmo.
- Parlarsi, ascoltarsi, capirsi, accettarsi, amarsi.
- Accettare le difficoltà e superarle.
- Non tutto si ottiene subito.
- Sorridere, sempre e comunque.
- A volte perdersi ci fa scoprire strade e panorami che ci tolgono il fiato.
- Potete mollare.
- Decidere con chi camminare è fondamentale.
- Vivere di poco è il segreto della felicità.