Il Cammino dei Forti è un percorso ad anello che attraversa i comuni di San Severino, Serrapetrona, Castelraimondo, Gagliole e Matelica, percorrendo sentieri, boschi, fortezze e luoghi ricchi di storia e intrinsechi da antiche leggende. Ripercorre la zona dell’Alta Marca Maceratese lungo 120 km con un totale di 5 tappe.
In questo articolo vedremo nello specifico le tappe di questo cammino, attraverso anche la mia esperienza personale. Se cerchi maggiori informazioni su questo cammino le trovi qui:
Il Cammino dei Forti: tutto quello che devi sapere
SITO UFFICIALE CAMMINO DEI FORTI
Le tappe del Cammino dei Forti
La seconda e la terza tappa hanno due varianti, una facile e l’altra classificata per esperti, dato il dislivello e il kilometraggio.
Ma andiamo a vederle più nello specifico:
N.B.: I PREZZI SONO RISALENTI A OTTOBRE 2022 PER UNA SOLA PERSONA.
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PRIMA TAPPA: SAN SEVERINO MARCHE » CRISPIERO
Partenza | San Severino Marche |
Arrivo | Crispiero |
Lunghezza | 14,5 km |
Difficoltà | Facile |
Tempo | 5 h |
Dislivello | +839m -470m |
Cominciamo il cammino con una tappa di riscaldamento, non troppo lunga e con un dislivello decisamente accettabile. La prima tappa parte da San Severino Marche, precisamente da Piazza del Popolo, una delle piazze più belle d’Italia. Con una breve salita raggiungeremo in fretta la Torre dei Smeducci, simbolo di San Severino se non primo “forte” del cammino.
La tappa è, piacevolmente, quasi tutta sentiero. Proseguiremo tra colline, pinete e conifere. Incroceremo, ad un certo punto, la “Buca d’Aria” o “Buca del Terremoto“, che la troverete sulla vostra sinistra. Per raggiungerla vi basterà lasciare il sentiero e addentrarvi in un boschetto (bellissimo!) e in breve vi troverete davanti a questo particolare fenomeno geologico. Che non è altro che una voragine che si aprì a causa del sisma (da qui detta anche “del terremoto”) del 1799. Presenta una forma pressoché circolare, larga circa 50 metri e profonda 20, è probabile che la sua formazione sia dovuta al crollo della volta di una grotta presente nel sottosuolo.
Una volta ritornati sul sentiero, ci troveremo a passeggiare nel parco eolico. – Incredibile quanto ci si può sentire piccoli dinanzi a questi giganti! – Attraversato il parco e arrivati in cima al Monte d’Aria, si comincia a scendere verso Crispiero. Una bella sorpresa! Mandrie di mucche con i loro vitellini. Che belli che sono! Le incontrerò in tutte e cinque le tappe e le considererò le mie compagne di cammino.
Da qui a Crispiero non manca molto e lo si comincia a vedere in lontananza! Dopo aver superato un bellissimo prato fiorito, in breve si arriva nella cittadina, dove ad aspettarmi ci saranno gli altri miei compagni di cammino: i gatti!
PERNOTTAMENTO: Hotel Panorama (Pernottamento + colazione) 50 euro. All’interno hanno il ristorante.
SECONDA TAPPA: CRISPIERO » RASTIA (VARIANTE ROTIS)
Partenza | Crispiero |
Arrivo | Rastia |
Lunghezza | 29,6 km |
Difficoltà | Esperto |
Tempo | 8 h |
Dislivello | +1194m -1416m |
Dopo il riscaldamento della tappa di ieri, siamo pronti ad affrontare la prima delle due tappe toste del Cammino.
Ci lasciamo alle spalle Crispiero, salutiamo i mici del paese e proseguiamo verso Castelraimondo, prima cittadina che incontreremo ottima per rifocillarsi e fare una pausa. Qui troveremo anche la Torre del Cassero, un altro forte del cammino. Successivamente e in breve tempo, raggiungeremo Gagliole, un piccolo borgo dove troveremo la Rocca Varano, terzo forte del cammino. Qui faccio conoscenza con un piccolo gattino dagli occhi blu, che chiamerò Rotis. A malincuore è tempo di proseguire, la tappa che mi aspetta è ancora lunga.
Si prosegue verso i Prati di Gagliole, tra piccoli punti panoramici, strade polverose, mandrie e greggi. Ad un certo punto troverete un cancello che va richiuso al vostro passaggio, in questo tratto potreste incontrare animali al pascolo con i loro cani pastore. Alla fine della recinzione, riaprite il cancello e richiudetelo dietro di voi e da qui comincia la riserva del Monte San Vicino e Canfaito (per la variante Vinano proseguire verso sinistra mentre per la variante Rotis a destra). All’interno della riserva non troverete i cartelli del Cammino dei Forti in quanto area protetta, ma dovrete seguire i segnali bianco-rossi del CAI.
Un posto stupendo in cui anima e corpo si fondono e si fanno cullare dal silenzio e dalla bellezza di un luogo incontaminato. Qui, inconsapevolmente, si attivano tutti i miei sensi. Voglio raccogliere tutta quella bellezza e farla mia. Il mio passo è lento e costante, ascolto, annuso, osservo. Sento di far parte di tutto quello che mi circonda. Sento di appartenere. Più cammino e più comprendo quale sia il mio posto nel mondo, quello che più di tutti mi fa battere il cuore.
Seguendo i sentieri segnalati CAI, arriveremo all’abbazia di Roti, antico monastero Benedettino, abbandonata e lasciata a se stessa tra il verde. Continueremo verso l’Aie di Macciano, suggestivo punto panoramico, uscendo dal verde e imboccando il sentiero che ci porterà alla nostra struttura prenotata (seguire il sentiero verso la struttura da voi scelta).
PERNOTTAMENTO: Agriturismo Colle del Sole (pernottamento + colazione) 50euro. All’interno dell’agriturismo c’è il ristorante dove potete cenare e richiedere qualcosa per il pranzo e la cena del giorno dopo. Ad Elcito, tolti i fine settimana e il mese di agosto, non c’è nulla di aperto per poter trovare qualcosa da mangiare.
TERZA TAPPA: RASTIA » ELCITO (VARIANTE CANFAITO)
Partenza | Rastia |
Arrivo | Elcito |
Lunghezza | 25 km |
Difficoltà | Esperto |
Tempo | 9 h |
Dislivello | +1685m -1282m |
Eccoci alla tappa da me tanto temuta quanto desiderata! La tappa comincia alla grande, ovvero subito in salita. Sali, sali, sali, che ad un certo punto comincio a chiedermi quand’é che spiana?! Prima o poi spianerà! Ma non è così! Tappa faticosa, quanto carica di meraviglia. E’ quasi tutta interamente attraversata dai boschi.
Dopo aver camminato tra i prati del Monte San Vicino (1483m) e salutato, ormai, le amiche mucche, ecco che ci si erge dinanzi a noi, pronti a raggiungere la sua vetta! Io consiglio si salirci perché dalla sua vetta avrete una vista mozzafiato a 360° e se avrete fortuna nel bel tempo, riuscirete a vedere anche il mare! Il sentiero è, ovviamente, in salita e in circa tre quarti d’ora di camminata arriverete su in cima. Il tempo era spettacolare e la vista toglieva il fiato. Qui ho incontrato qualche escursionista, anche loro tutti in solitaria, con i quali ho scambiato qualche chiacchiera. Un ottimo posto per riposarsi e rifocillarsi, per poi proseguire. La tappa è ancora molto lunga!
Una volta scesi dal Monte San Vicino, proseguiamo tramite un piccolo sentiero ben coperto dagli alberi, verso il Monte Faldobono (1277m). Qui la segnaletica da seguire è quella del CAI e non è molto intuitiva, bisogna mettersi con molto attenzione a notare i segnali e a non perdere il sentiero (non proprio intuitivo). Però in cima al Monte Faldobono ci si arriva, con un po’ di fatica, ma anche qui…che panorama! Da quassù comincio a vedere il cambio dei colori della stagione autunnale. La cima è caratterizzata da una piccola croce di legno.
Proseguiamo rimanendo in cresta, per poi scendere su sentieri sassosi. La stanchezza e la contrattura cervicale si fanno sentire, e non poco, e la mia mente comincia un po’ ad andare fuori. Ma non appena arrivata sull’asfalto, a pochi passi dalla faggeta di Canfaito, incontro una mandria di mucche che camminano letteralmente per strada, noncuranti delle macchine dietro e avanti a loro. Mi fanno sorridere, soprattutto i vitellini che sembrano spaventati, ma allo stesso tempo incuriositi, dalla mia presenza.
Mi trovo all’entrata della faggeta secolare di Canfaito, bellissima! Questi alberi potenti e maestosi mi fanno sentire piccola. Non oso immaginare la bellezza di questo luogo in pieno autunno! Dicono che solitamente è preso d’assalto! Io fortunatamente ho incontrato solo mucche e cavalli, e ho potuto vivermi appieno questo luogo magico e carico di bellezza.
Da qui, tra sali e scendi in un bosco, si arriva ad Elcito, un piccolo paesello di 3 anime e tanti gatti. E’ super affascinante come luogo, soprattutto sapere di essere praticamente la quarta persona presente in questo posto così silenzioso. Arrivo a fine tappa non appena prima del calare del sole. E’ stata una tappa lunga e faticosa e la mia contrattura cervicale non mi ha aiutato, anzi…Ma tutta la bellezza che mi ha circondato per tutta la giornata mi ha fatto tornare il sorriso. Soprattutto la sorpresa finale all’interno del piccolo e grazioso appartamento dove pernotterò: un sacchetto di carta con del cibo da parte dei ragazzi del cammino!
PERNOTTAMENTO: Il nido della Cinciallegra (pernottamento) 70 euro
QUARTA TAPPA: ELCITO » PITINO
Partenza | Elcito |
Arrivo | Pitino |
Lunghezza | 24,2 km |
Difficoltà | Facile |
Tempo | 6 h |
Dislivello | +891m -1118m |
La tappa di oggi più che interessante a livello paesaggistico lo è stata per gli incontri con le persone. Che belli gli incontri, la spontaneità, la gentilezza.
Ci si incammina e sin da subito incontro le mie amiche sulla strada per Elcito. Facciamo un pezzo di strada assieme, finché ognuno prende la propria strada. Io proseguo per una strada sterrata circondata dal prato verde. Arrivo in breve al primo piccolo borghetto, Chigiano, dove subito incontro una vecchietta che lava i panni in un lavatoio di pietra per strada, poco più avanti un signore che taglia l’erba sorridendo e subito dopo una curva vengo sorpresa da un gatto che mi urla dal balcone. Osservo con tenerezza questi incontri e sorrido.
La strada per arrivare al prossimo paesello è breve. Comincio già a vederlo da lontano e non vedo l’ora di arrivarci, anche perché è l’unico paese che incontrerò dove c’è un piccolo bar dove poter rifocillarsi. Appena arrivo a Corsciano vengo subito investita dalla curiosità, simpatia e gentilezza della gente. Sorrido ancora, dinanzi alla quotidianità, mentre guardo due signori che giocano a carte ridendo e scherzando in marchigiano.
Proseguo e subito dopo incontro il castello di Aliforni (altro forte del cammino). Tra sterrato e asfalto, tra sali e scendi, in un zona di campagna, poco dopo aver superato il castello di Serralta (altro forte del cammino), scorgo una macchina che mi viene incontro. Sono i ragazzi e organizzatori del cammino, che sono venuti a trovarmi! Che bello conoscersi oltre gli schermi!
Arrivata all’agriturismo dove pernotterò questa notte, l’incontro con la signora Maria mi ha fatto sentire immediatamente a casa, nel momento in cui mi ha chiesto se potevo aprirmi la birra con la forchetta! L’ho A D O R A T A!!! Il posto è stupendo.
PERNOTTAMENTO: Collina dei Ciliegi (pernottamento + colazione) 35euro. Hanno il ristorante dove potete usufruire della cena.
QUINTA TAPPA: PITINO » SAN SEVERINO MARCHE
Partenza | Pitino |
Arrivo | San Severino Marche |
Lunghezza | 26,2 km |
Difficoltà | Facile |
Tempo | 6 h |
Dislivello | +805m -1158m |
Ultima tappa di questo meraviglioso cammino. Ci si incammina tra i campi e le colline marchigiane. Il panorama che mi si presenta questa mattina è da copertina, infatti è stata la copertina della Nutella. Mi sembrava di aver già visto questo panorama.
La tappa di quest’oggi è tra i campi e le vigne, strade di campagna che ci porteranno al termine del cammino. Oggi verso metà tappa mi raggiungerà Seba, un mio amico con il quale terminerò l’ultima parte. Dopo giorni in solitaria mi ha fatto piacere un po’ di compagnia e due chiacchiere. Ci si addentra in piccoli boschetti e pinete, ogni tanto qualche piccolo panorama ci rallenta il passo e ci si ferma ad ammirare la bellezza che ci circonda.
La tappa termina esattamente dove il cammino è cominciato: in Piazza del Popolo a San Severino Marche.
Nonostante sia l’ennesimo cammino che termino in questi due anni, solo quest’anno è il quarto, l’emozione non ha eguali! E’ sempre un grande traguardo e una forte emozione, non solo l’arrivo ma proprio il cammino in sé. Spero di non abituarmi mai alle emozioni che mi dà.
PERNOTTAMENTO: B&B San Rocco (pernottamento + colazione) 30euro.
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I 10 comandamenti (più uno) del buon camminatore
- Fermarti quando il tuo corpo e la tua mente lo necessitano.
- Riprendere fiato dopo una lunga salita.
- Seguire il proprio ritmo.
- Parlarsi, ascoltarsi, capirsi, accettarsi, amarsi.
- Accettare le difficoltà e superarle.
- Non tutto si ottiene subito.
- Sorridere, sempre e comunque.
- A volte perdersi ci fa scoprire strade e panorami che ci tolgono il fiato.
- Potete mollare.
- Decidere con chi camminare è fondamentale.
- Vivere di poco è il segreto della felicità.